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Pac Man, Lady Gaga e Marilyn Manson, ma anche un vulcano con la cima innevata, un pesce in sovrappeso e una vista di Giove. Ecco alcuni dei dipinti astratti della giovane Klari Reis, operante a San Francisco, che, una al giorno e per tutto l’anno, dipinge l’interno di piccole piastre in vetro, le Capsule Petri, riprese direttamente dalla vita dei laboratori biologici.
La collezione si chiama The Daily Dish 2013 proprio per assonanza con i Petri dishes, veri e propri piattini trasparenti che si usano solitamente in ricerca come contenitori per le colture cellulari.
L’artista californiana Klari Reis è impegnata in questo progetto originalissimo costituito da una serie di coloratissimi piatti decorativi, uno per ogni giorno dell’anno, che Klari dipinge utilizzando polimeri e resine riflettenti, un tipo di plastica resistente ai raggi UV.
Klari è affascinata dal mondo della scienza e della biologia. Infatti, i supporti delle sue opere sono delle “Piastre di Petri”ovvero i piatti di vetro utilizzati nei laboratori per le colture batteriche o cellulari.
Questo “work in progress” è un tentativo di esplorare il complesso rapporto dell’uomo contemporaneo con l’industria “biotecnologica”.
Klari ricopre le Piastre di Petri con strati e strati successivi di polveri, oli, colori acrilici ed altri coloranti, ottenendo bellissime e intricate decorazioni astratte che si diffondono magicamente ed “organicamente” sui piatti.
Le figure dipinte dunque, nelle intenzioni dell’artista, dovrebbero essere simili a quelle che vede uno scienziato osservando le trasformazioni cellulari e le colture batteriche attraverso un microscopio elettronico.
In realtà il risultato è decisamente più “allegro” ed affascinante!
Allora provate a visitare il sito di Klari Reis. Rimarrete sicuramente incantati e … ipnotizzati a guardare tutti i numerosi piatti decorativi di plastica ultra-lucida.
Reis usa qui, come nella maggioranza delle sue creazioni, la pittura come metafora della scienza e viceversa, dando origine a un’arte che esplora il confine, spesso sfocato, tra ciò che è tecnologico e il mondo naturale.
ciao Anna, non avevo mai sentito parlare di quest’artista, ti ringrazio per avermela fatta conoscere, le sue opere sono davvero uniche e …coloratissime, un inno al colore appunto. Ciao a domani
Annamaria :***
Grazie Annamaria per l’interesse manifestato per i miei articoli!